Ci sono altri adolescenti coinvolti nel gioco di Jonathan Galindo. Così racconta la mamma di un amico del bambino di 11 anni morto suicida a Napoli.
In un'intervista a Il Messaggero la donna spiega che ci sarebbero altri compagni di scuola della giovane vittima ad essere entrati in contatto con il personaggio molto di moda tra i ragazzi sul web.
Il bambino, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, sarebbe infatti finito nella rete di questo personaggio misterioso che invia continue challange ai ragazzi molto giovani, fino a spingerli all'autolesionismo e al suicidio, come potrebbe essere stato in questo caso. La mamma ricorda diversi episodi emersi negli ultimi periodi tra i ragazzi: «Il primo episodio che mi è stato riferito risalirebbe al periodo del lockdown: una ragazzina, 14 anni da compiere, è stata contattata su Instagram», poi parla di un altro episodio più recente: «A riferirlo un altro 14enne che ha un fratello minore coetaneo del bambino che è morto. Il più piccolo gli ha detto di essere stato contattato da Jonathan Galindo».
La donna spiega che la morte dell'11enne ha profondamente turbato il figlio che oggi vivrebbe nel terrore: «Non vuole andare nemmeno in bagno da solo», spiega «Sa tutto: ho preferito affrontare io l’argomento, gli ho mostrato profili fake e gli ho detto che, fisicamente, nessuno ha quelle sembianze mostruose».
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