venerdì 15 novembre 2019

Crisi post parto: perché avviene e come combatterla

Crisi post parto

La “crisi post parto” una volta si chiamava il “pianto del latte”. Oggi ha il nome di
una musica lenta e triste: “blues del dopo parto” o “babyblues”. “È così che devi allattarlo! Reggigli la testolina! Ho allevato 3 figli, lo saprò meglio di te come accudire un neonato! Questo bambino lo vizi!” Quante neomamme convivono con queste raccomandazioni e “suggerimenti” nell’immediato post-partum?

Quante donne soffrono di depressione post partum

Circa il 70% delle puerpere, nel periodo immediatamente successivo al parto (2-5 giorni dopo il parto e comunque entro le prime 2 settimane), vengono investite da demoralizzazione, irritabilità, inclinazione al pianto, labilità dell’umore, angoscia.

I sintomi

Questi sintomi sono biologicamente normali se si considera il forte calo ormonale (di estrogeni e progesterone) che si verifica dopo la nascita del proprio bambino. Tuttavia, se il calo ormonale gioca un ruolo altamente significativo, non bisogna trascurare le credenze stereotipate che vorrebbero l’istinto materno come dote “innata” sufficiente a fare di una donna non solo una buona madre, ma una madre felice.

Cosa significa diventare madre

Diventare madre richiede un percorso psicologico secondo il quale la donna si spoglia del ruolo di figlia, per assumere quello di donna-madre. Tale processo porta le neomamme, talvolta, a dubitare della propria capacità di allevare un neonato nel momento esatto in cui si staccano dal “bambino immaginario” che portavano in grembo, in nome del bimbo reale.

Quando preoccuparsi

Senza un adeguato supporto familiare e del compagno, la mamma potrebbe sentirsi investita da responsabilità eccessive in quanto si sa, il pargolo richiede molte attenzioni, che possono destabilizzare una donna abituata alla propria individualità. Lo smarrimento e i sintomi del baby (o maternity) blues, sono transitori e non devono preoccupare più del dovuto la mamma. Ma attenzione: se i sintomi sopra citati persistono, potremmo trovarci di fronte ad una donna che sta manifestando caratteristiche della depressione.

Depressione post partum: cos’è

La depressione post parto (DPP) o depressione puerperale è un disturbo che colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio. Quali sono i sintomi della depressione? Come cogliere i segnali di depressione?
La donna si sentirà triste senza un motivo apparente, irritabile, incline al pianto, non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono e sovente manifesterà crisi di nervi. Un sentimento comune è la vergogna mista al senso di colpa. La paura di essere considerate delle madri inadeguate, può portare le donne a sentirsi colpevoli e a rifiutare ogni forma di aiuto, dimenticando che occorre tempo per adattarsi alla maternità.

Parla l’esperto

Il professore Emmanuele Jannini ha spiegato a SuperQuark che la DPP può colpire una donna su sette. Quello che la scienza è cominciato a fare in tempi recenti consiste nell’ analizzare quello che succede nel cervello quando c’è una risposta ansiosa da parte della donna dopo la messa al mondo del figlio. Inappetenza, poca affettività, crisi di pianto immotivate, aggressività tra i sintomi più noti e manifestati.

Psicosi post partum: occhio a non confondere

Il disturbo interferisce anche con le abilità della donna nell’instaurare un interscambio con il suo bambino. Il 67% delle madri depresse riferiscono, infatti, difficoltà di interazione e attaccamento. La DPP deve essere distinta dalla cosiddetta psicosi post partum, detta anche psicosi puerperale, un disturbo abbastanza raro e più grave nelle sue manifestazioni. Le donne che ne soffrono presentano stati di grande confusione e agitazione, gravi alterazioni dell’umore e del comportamento, spesso allucinazioni e deliri

Come curare la depressione

Come superare la depressione? È bene parlare con il partner, amici o familiari ed esprimere le proprie sensazioni.Spesso parlare con una persona fidata è già di aiuto. Se il problema continua è bene parlarne anche con il proprio medico di fiducia o uno specialista che, valutato il caso potrà optare per la psicoterapia, la terapia farmacologica o una terapia integrata.
Una depressione post parto a lungo trascurata è causa di grande sofferenza sia per la donna, sia per il suo bambino che non riceve le cure e l’affetto di cui ha bisogno.

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