martedì 14 giugno 2022

«Elena uccisa dalla mamma per gelosia, non voleva si affezionasse alla nuova compagna del papà»


 


Emerge una prima ipotesi sul movente dell'omicidio di Elena Del Pozzo, la bambina di cinque anni trovata morta nel catanese dopo che la mamma Martina Patti aveva denunciato un rapimento: successivamente è stata la stessa mamma, una ragazza di 23 anni, a confessarne l'omicidio. 



Secondo quanto afferma la Procura di Catania, il movente potrebbe essere la gelosia: Elena potrebbe essere stata uccisa dalla mamma «per via di una forma di gelosia nei confronti dell'attuale compagna dell'ex convivente» in quanto non tollerava che alla donna «vi si affezionasse anche la propria figlia». «Il movente non è stato chiarito dalla madre. Siamo in una fase dove manca il contraddittorio tra le parti e e potrebbero emergere aspetti ulteriori. Siamo ancora in fase di approfondimento investigativo», specifica poi il comandante dei carabinieri Rino Coppola, in conferenza stampa.




Quello che è emerso dalle indagini è un «quadro di una famiglia non felice, in cui la gioia della figlia non ha compattato la coppia», ha aggiunto il comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Catania, il colonnello Piercarmine Sica, in conferenza stampa escludendo che vi sia «il coinvolgimento di altri» nell'omicidio. Il movente, ha confermato l'ufficiale, «può essere la gelosia nei confronti della nuova compagna dell'ex convivente ma anche per l'affetto che Elena mostrava nei confronti della donna». Su questo però Martina Patti «non ha detto nulla. È rimasta sul vago, come se non si fosse resa conto di quello che ha fatto. È come se avesse detto 'l'ho fatto ma non so perché'».



La situazione familiare è emersa dalle testimonianze raccolte per tutta la notte dagli investigatori, a partire da quella delle stessa Martina Patti e dell'ex compagno Alessandro Del Pozzo. È emerso, dice la Procura, «un triste quadro familiare costituito da due ex conviventi che, a prescindere dalla gestione apparentemente serena della figlia Elena, avevano allacciato nuovi legami e non apparivano rispettosi l'un l'altro». Per tutta la notte, però, la mamma di Elena ha continuato a raccontare la sua versione - e per questo gli è stato contestato anche il reato di false informazioni al pubblico ministero - e solo nella tarda mattinata ha ceduto, quando i Carabinieri «si apprestavano ad effettuare i rilievi nell'abitazione» dove Martina ed Elena vivevano. A quel punto ha confessato. 

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