La buca che ha accolto il corpo di Elena Del Pozzo, la bambina di 5 anni Mascalucia uccisa con 11 coltellate e poi fatta ritrovare dalla madre dopo aver inscenato un rapimento, sarebbe stata scavata da Martina Patti la mattina stessa dell'omicidio.
Secondo gli inquirenti la giovane donna sarebbe uscita di casa prima in auto, per portare gli attrezzi necessari allo scavo nel campo, e poi a piedi - in tenuta da jogging - per completare il lavoro. Le immagini che riprendono gli spostamenti della donna nella mattina del 13 giugno sono state mostrate durante l'ultima puntata di Quarto Grado, su Rete4.
Alle 8.54 del mattino la Patti torna a casa con la sua Fiat 500 grigia dopo aver passato la notte fuori per la festa di un'amica (la bambina, invece, aveva dormito dai nonni e si trovava all'asilo). Dopo dieci minuti la telecamera installata in via Turati a Mascalucia riprende l'auto percorrere la strada in senso inverso per poi fermarsi. Una siepe copre la visuale, ma il bagagliaio della Fiat 500 è rivolto verso il campo dove verrà ritrovato il corpo di Elena: l'ipotesi degli inquirenti è che la madre abbia lasciato la pala e la zappa necessarie a scavare la buca. La sosta dura pochi minuti, poi l'auto riparte facendo una strada diversa. Passano ancora pochi minuti e Martina Patti riappare in tenuta da jogging diretta di corsa verso il terreno. Dopo 40 minuti, quando sono le 9.55, riappare a favore di telecamera.
La donna ora si trova in carcere e il suo avvocato, Gabriele Celesti, ha già nominato uno psichiatra per una perizia che possa stabilire se il delitto possa essere ascrivibile a un disturbo di natura psichiatrica ed è pronto a chiedere l'incidente probatorio nel caso tale disturbo possa essere di tipo transitorio.
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