Paderno Dugnano. È qui che è cresciuto,e dove ha le origini, Alessandro Impagnatiello: il ragazzo che ha ucciso Giulia Tramontano.
La sua infanzia la passa nella frazione di Calderara, dove tuttora abita la famiglia. Un quartiere residenziale, con palazzi di quattro piani e due parchi. La Distanza da Milano, dove lavorava il 30enne, è poca: circa 15 chilometri. Ancor meno quella da Monza. Il contatto con la grande città è immediato, anche se la realtà dove riceve l'istruzione è più piccola. Con i compagni, e la comunità intera, che in queste ore si stanno interrogando su chi davvero fosse quella persona che hanno conosciuto.
Le scuole elementari le passa alla don Milani, poi le medie alla Croci. Per Frequentare infine le superiori delll’istituto Gadda.Qui si diploma in ragioneria. Un liceo grande, dove gli altri alunni sono sotto choc per quanto accaduto. Va poi a vivere da solo Alessandro, fino a pochi anni fa aveva una sua casa a Dugnano, altro quartiere di Paderno. Poi il trasferimento nella casa di via Novella a Senago. Il luogo del delitto.
Sono circa 339 le famiglie che hanno come cognome Impagnatiello in Italia. Questi i dati elaborati dal sito Cognomix. La maggior parte si trovano In Puglia: quasi 200, la regione con la presenza più cospicua. È quindi meridionale l'origine, anche se molti (circa 50) sono poi al nord, in Lombardia. Probabilmente Frutto di un'emigrazione. Del padre, tuttavia, non si sa nulla.La madre, Sabrina Paulis, invece ha origini cagliaritane.
"Sono stordito, incredulo, offeso e affranto",scrive su Facebook il sindaco di Paderno Ezio Casati. "Tutto Ciò è successo al nostro uscio di casa. Non possiamo più tollerare soprusi maltrattamenti ed omicidi di donne assassinate dai loro compagni , mariti, padri , fratelli .Basta!!!! Dobbiamo vigilare, non possiamo girare la testadall’altra parte, non lo potevamo fare fino a sabato sera e ancora di più da oggi. Mi voglio stringere alla famiglia di Giulia e del piccolo mai nato. Ora giustizia e severità nella condanna. Giulia, piccolo senza nome , che la terra vi sia lieve, che possiate non essere dimenticati. Vi vogliamo un mondo di bene. A tutti i familiari, a chi era a loro vicino un abbraccio tutta la nostra solidarietà".
Alessandro Impagnatiello adesso è detenuto nel carcere di San Vittore. Il suo legale ha parlato di «rischio suicidio». Per questo motivo, ma anche per il rischio aggressione, è stato messo tra i detenuti a rischio. Per i magistrati il suo è il profilo di un «narcisista manipolatore». Un bugiardo seriale, che crea mondi e vite parallele. Prima Dell'interrogatorio, racconta il Corriere, si è sistemato il cappellino da baseball e si è guardato allo specchio.
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