Quando sono arrivati, i soccoritori del 118 hanno subito perso ogni speranza: il piccolo Luca, di meno di un anno, era morto, strangolato o strozzato con visibili segni sul collo.
Era inerme nel letto dei suoi genitori. Con la mamma accanto. La tragedia è avvenuta in un'abitazione in via Mezzana, alla periferia di Voghera, in provincia di Pavia.
A chiamare i soccorsi è stata la nonna, che la mattina presto, come ogni giorno, era andata a casa della figlia per aiutare la donna nelle faccende domestiche e stare un pò con il piccolo. Ma quando la donna è entrata in casa si è trovata davanti quella scena raccapricciante, con Elisa Roveda, 45 anni, a letto e il corpicino del figlio accanto, immobile. Assieme ai soccorritori, che nulla hanno potuto, sono arrivati anche i carabinieri della Compagna di Voghera. A loro Elisa avrebbe detto una sola frase che ha confermato come avesse distrutto il mondo della sua famiglia:«Ho ucciso mio figlio».
La madre del bimbo è stata portata in ambulanza al Policlinico San Matteo di Pavia, nel reparto di Psichiatria. Qui è rimasta, piantonata dai carabinieri, in attesa del provvedimenti della Procura di Pavia, diretta da Fabio Napoleone,che nel pomeriggio si sono concretizzarsi in un arresto per omicidio. Quando ha ucciso il piccolo, Elisa era sola in casa. Il marito, Maurizio Baiardi, autotrasportatore, era fuori per lavoro ed è giunto sconvolto davanti alla palazzina dove vivono.Era disperato, incredulo anche perché, stando a un'amica di Elisa quel bambino lo aspettavano da cinque anni.
Una vicina ha spiegato che l'allarme è scattato questa mattina dopo le otto. «Mi ha chiamato mio marito perché ha sentito urlare la nonna. È andato là ma poi è scappato, spaventato. Mi ha detto che non cel'ha fatta». Elisa era «una bravissima ragazza,così come il marito e la nonna, bravissime persone».«Il bambino l'ho visto ieri stava bene», aggiunge con la voce rotta dall'emozione. Era «stanca, un pò depressa» ma fisicamente stava bene prosegue la donna che poi aggiunge: «depressione post partum».L'unica spiegazione che riesce a darsi della tragedia.«È capitato anche a me. Lei era un pò agitata ma non sembrava stesse particolarmente male».
Il padre di Elisa, Marco, racconta invece che «da un mese e mezzo aveva paura a stare da sola, a guidare la macchina.Non voleva rimanere da sola. Non si poteva lasciarla da sola. Il marito è andato al lavoro ed è rimasta sola prima che arrivasse la mia ex moglie, doveva chiamarmi, io sarei venuto». Da qualche tempo non se la sentiva di andare al lavoro, dove era impiegata. Era stata visitata da un medico,racconta Marco Roveda che nega alcuna crisi nella coppia:«Erano felicissimi».
Gli investigatori hanno transennato la strada di tranquille palazzine, cristallizzato la scena del delitto nell'appartamento mentre sono stati sentiti i testi più vicini alla famiglia per capire realmente di quali disturbi soffrisse Elisa e come fosse in cura per questa sua depressione che è sfociata nell'omicidio della sua creatura.«Rimaniamo attoniti di fronte ad un bimbo strappato alla vitada un gesto terribile - ha commentato sui social la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli -. Attendiamo di sapere di più dalle Forze dell'Ordine sulla tragedia che questa mattina ha sconvolto la nostra città. Per ora, un pensiero di dolore enorme e di vicinanza alla famiglia». La salma del piccolo è stata trasferita all'Istituto di Medicina Legale dell'Ospedale San Matteo di Pavia per l'autopsia che stabilirà definitivamente come sia stato ucciso dalla suamamma.
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