sabato 9 novembre 2019

Il segreto per costruire una grande relazione con i propri figli


Sia con i bambini che con gli adolescenti, è proprio questo il modo migliore per essere uniti e poter insegnare loro

Immagina una relazione tra padre/madre e figlio basata esclusivamente sull’autorità e senza alcuna spontaneità. Questa eclisserà completamente l’autostima del bambino, la sua gioia e la sua sensazione di essere approvato. E cosa succederebbe una volta che il bambino si libera dell’autorità dei genitori? Cosa ne sarebbe di questo rapporto? Probabilmente ne rimarrebbe ben poco. Nel migliore dei casi, il bambino conserverà un senso di dovere verso i suoi genitori; nel peggiore dei casi, sentirà indifferenza o odio, perché penserà di non essere mai davvero esistito, agli occhi dei genitori.
Nessuno vuole qualcosa del genere. Allora, cosa aggiungere alla relazione tra genitori e figli, affinché questa sia a lungo termine caratterizzata da amore, connessione e fiducia? Giochi! E umorismo!

Giocate, per costruire un rapporto genitori-figli forte e sostenibile
Lo psicologo Lawrence Cohen, specializzato in ludoterapia, è convinto che per lo sviluppo del bambino sia fondamentale un forte attaccamento ai genitori. A tal fine, propone di basare il rapporto tra genitori e figli non solo sull’autorità, ma anche sul giocare insieme, attraverso la nozione di “educazione ludica”.
Nel suo libro Playful Parenting: An Exciting New Approach to Raising Children That Will Help You Nurture Close Connection, Solve Behavior Problems, and Encourage Confidence, Lawrence Cohen scrive: “Giocare è uno dei migliori modi per stabilire un contatto con il bambino, farlo uscire dal suo isolamento o guidarlo per cambiare il suo comportamento fino a quando non vengano recuperate connessione e fiducia”.
Porci al livello del bambino e entrare nel suo mondo è fondamentale per guadagnarci la sua fiducia ed esprimere l’amore espresso. Lawrence Cohen aggiunge che “i giochi e l’umorismo permettono di recuperare il profondo legame emotivo tra genitori e figli. I giochi, con tutta la loro esuberanza e il piacere sociale che apportano, possono alleviare lo stress dell’educazione. Un’educazione ludica è un modo per entrare nel mondo del bambino, nei termini dei bambini, per favorire la vicinanza, la fiducia e la connessione”.
Giocare alimenta un bisogno fondamentale nel bambino: l’attaccamento
Cos’è la necessità dell’attaccamento? Lo psicoanalista John Bowlby la definisce come un istinto che porta ad un bisogno vitale di essere ascoltati, compresi e sostenuti da una o più persone care. È dimostrato che i bambini abbiano un bisogno vitale di affetto.
“La necessità dell’attaccamento può essere illustrata con l’immagine di un deposito vuoto, fatto di fame, stanchezza, isolamento o dolore. Come possiamo riempire questo serbatoio? Amando il bambino, offrendogli del contatto fisico, tenerezza, consolandolo ed edificandolo. Tranquillizzandolo quando è sconvolto, e giocando e parlando con lui quando è di buon umore”, dice Lawrence Cohen.
Secondo lo psicologo, la maggior parte dei problemi comportamentali nei bambini è legata ad un problema di attaccamento o di affetto: il serbatoio non è riempito sufficientemente o abbastanza spesso. I giochi sono un modo in cui gli adulti possono riempire questo serbatoio o fermarne le perdite.
I giochi ci aiutano ad insegnare abilità vitali
A rispettare le regole, a non imbrogliare, a saper perdere, a gestire le emozioni, ad aspettare il turno di ciascuno, a lavorare in squadra… Ci sono moltissimi comportamenti che possono essere appresi attraverso il gioco e che i bambini hanno bisogno di usare nella “vita reale”.
E se ai genitori non piace giocare?
Un gioco non implica necessariamente delle interminabili partite a Risico o a Monopoli, né ore ed ore sul pavimento con le Barbie o i Lego. La psicoterapeuta Isabell Filliozat si riferisce ai giochi come ad “ogni interazione giocosa e divertente tra genitori e figli”. Può essere un molto gioco breve, un’imitazione, una voce divertente durante la cena o semplicemente sedersi accanto mentre lui o lei costruisce una torre con i suoi giocattoli. Può essere noioso a volte, ma Filliozat insiste: “Vale la pena, perché il gioco è un’opportunità meravigliosa per creare legami”.

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