lunedì 13 settembre 2021

Rimini, il bambino accoltellato sta meglio: parla e sorride. Il somalo si difende: «Atti persecutori»


 


Il bimbo ferito a coltellate a Rimini sabato scorso da un 26enne somalo - che ha aggredito due controllori di un bus e alcuni passanti, tra cui il bimbo stesso - sta meglio, parla e sorride. 



Lo ha detto il sindaco della città romagnola Andrea Gnassi, a margine del comitato per la sicurezza che si è tenuto in prefettura alla presenza della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. «Questa mattina», il padre del bambino ferito alla gola e poi operato d'urgenza, «mi ha mandato un video del figlio che sorride e parla anche. Lo andrò a trovare», ha detto Gnassi.


 


«Questo vuol dire che nell'arco di 15 ore questo folle, questo delinquente è stato preso - ha dichiarato il sindaco - I feriti sono stati salvati. La donna ricoverata a Cesena è in via di miglioramento. Ci auguriamo anche che Tamin possa andare al suo primo giorno di avviamento nella scuola in cui è iscritto» a Rimini. «Finalmente Rimini avrà la cittadella della sicurezza», ha detto il sindaco registrando positivamente l'approvazione della ministra Lamorgese per il progetto di accorpamento delle forze di polizia presso l'ex caserma Giulio Cesare.



«Ogni valutazione è prematura», «allo stato non è possibile avere una idea sul movente». Lo ha detto il procuratore capo di Rimini Elisabetta Melotti incontrando la stampa sul caso dell'uomo di 26 anni, che sabato pomeriggio ha accoltellato quattro donne e un bambino. Gli accertamenti su quanto ha dichiarato il fermato sono in corso e domani si terrà l'udienza di convalida. Somane Duula, 26enne somalo fermato a Rimini per il tentato omicidio di cinque persone, sabato sera, ha dichiarato «un vissuto persecutorio», ha detton il magistrato: indicazioni al momento considerate «generiche» sulle quali ci saranno delle verifiche.


 


«L'azione è stata posta in essere dopo la contestazione di una violazione amministrativa per essere privo di biglietto e nella fuga successiva vi sono state le azioni violente poste in essere nei confronti di una serie di persone». Per Melotti «si deve approfondire quella che è la modalità» dei ferimenti, ovvero «se le persone erano di intralcio, erano vicine al tragitto, ma allo stato non abbiamo elementi per poter ritenere una qualsiasi scelta». Ecco perché è stata contestata l'aggravante dei futili motivi. Il 26enne ha dato il consenso agli accertamenti tossicologici ed è stato sottoposto anche a una visita psichiatrica. «Gli accertamenti allo stato per quel che riguarda l'urina sono negativi - dichiara Melotti - Aspettiamo gli accertamenti sul campione di sangue». 

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