Un messaggio duro, toccante, di una mamma che ha perso la sua neonata da poche ore dopo nove mesi di gravidanza, e non riesce a rassegnarsi a quello che è accaduto.
La protagonista è una giovane donna che stava per diventare mamma: lei si chiama Giulia e sul suo profilo Facebook ha pubblicato il suo sfogo dopo aver perso Camilla, la sua primogenita. A casa tutto era pronto per accoglierla, ma la piccola è morta nell'ospedale villa Betania di Napoli subito dopo il parto cesareo deciso, accusa la donna, troppo tardi.«Oggi torno a casa con il ventre vuoto, una cicatrice ed una bara. La mia casa sa di rosa, i cassetti sono pieni delle sue cose che non saranno mai indossate», scrive Giulia. «Quello del medico - scrive - non è un lavoro che si improvvisa, sono stata incisa 24 ore dopo la rottura delle acque, sono stata abbandonata alla speranza che i dolori incalzassero e il battito della bambina si stabilizzasse. È stata per me una violenza. Tutto per un maledetto parto naturale».
Tanti, tanti ostacoli al parto naturale e mi è stato detto 'sofferenza fetale è un parolone'. Nonostante queste parole ho stretto a me una bimba col cuore caldo ed il cervello spento. Distacco di placenta improvviso».
«La morte cerebrale della mia bimba - ricostruisce Giulia - è sentenziata, ma il suo cuore è forte, resiste, si aggrappa alla vita, al mio petto. Cami muore 24 ore dopo l'intervento. Siamo nati e morti con lei. Il dolore è inspiegabile ma non mi fermerò mai, esigo giustizia per la mia anima innocente. Lotterò affinché la sua morte non sia stata vana, affinché nessuna donna e nessun bambino vengano trattati in questo modo. Te lo prometto amore mio».
Io non sono mamma quindi non riesco a capire il dolore di questa mamma,riesco solo a dire che mi dispiace tantissimo per lei ma soprattutto per la sua bambina 🙏🙏🙏
RispondiEliminaun grosso abbraccio
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