I genitori lo iscrivono a un club di arti marziali e il piccolo muore il secondo giorno di allenamento.
Ecco quanto accaduto ad un bambino di otto anni. Avrebbe dovuto prendere lezioni di autodifesa, ma il giovane ragazzino, invece, pare sia stato ucciso dallo stesso maestro che avrebbe dovuto insegnargli le tecniche della disciplina, per difendersi.
I genitori avevano pagato l'iscrizione per un intero anno di lezioni nel centro sportivo Chongde Juying Martial Arts Sports Club a partire dal 17 giugno, pagando 7.680 yuan (oltre 1.300 euro) per allenarsi presso il club di Qingdao, nello Shandong, in Cina.
Il secondo giorno, dopo l'iscrizione, il 18 giugno, il bambino di 8 anni è stato portato al Third People’s Hospital nel distretto di Chenyang, nella provincia cinese orientale. Lì è stato dichiarato morto all'arrivo.
Le cartelle cliniche citate dal quotidiano cinese The Paper hanno rivelato che il suo cuore si era fermato circa 20 minuti prima che raggiungesse l'ospedale. La sede di Chenyang dell'Ufficio di pubblica sicurezza di Qingdao ha dichiarato oggi, 26 giugno, che tre persone legate al club, tra cui la coppia responsabile della struttura e un maestro, sono state arrestate intorno alle 14 del 18 giugno per disporre di un procedimento penale legato a «danno intenzionale che ha portato alla morte».
Le indagini sono in corso e le attività del club sportivo sono state sospese. In un video che è stato diffuso social cinesi, si può vedere un uomo che tenta di sostenere un bambino, apparentemente svenuto, su una sedia, in quella che sembra essere una palestra.
Il ragazzo, che indossa una maglietta arancione con il nome del club di arti marziali sul retro, cade dalla sedia sul pavimento non appena l'uomo smette di reggerlo.
Secondo le prime testimonianze, alcuni giovani che frequentano il club hanno affermato che il bambino di 8 anni è stato «preso a calci» da un maestro.
Il padre del ragazzo, Zhai, ha detto a China Newsweek che il proprietario del club aveva inviato ai genitori un video del ragazzo intorno alle 11 del 18 giugno. Quando la madre ha notato che suo figlio aveva un aspetto insolitamente pallido, ha chiesto al proprietario del club di monitorare le sue condizioni. Ma intorno alle 13:50 la famiglia ha ricevuto la notizia che il ragazzo non ce l'avrebbe fatta, poco prima della conferma della sua morte in ospedale.
La madre ha detto che il figlio era contuso in molte zone, con le gambe particolarmente ferite e ha incolpato la struttura sportiva di non aver immediatamente provveduto alle cure. Il club di arti marziali sarebbe stato aperto poco più di due mesi e si presentava come una struttura intenta a «coltivare e addestrare tecnicamente i talenti delle arti marziali».
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