mercoledì 6 aprile 2022

Bambina di 9 anni violentata da 11 soldati russi: «Le hanno inciso una Z sul petto».

 


La Russia  si ritira dalle città del nord dell'Ucraina, ma lascia dietro di sé una scia di sangue.

Dopo le immagini della strage di Bucha, continuano a emergere testimonianze delle atrocità dell'occupazione. 


L'ultimo è il caso di una bambina di 9 anni, brutalmente violentata e uccisa da 11 soldati russi a Irpin. A riportare la notizia è Alina Dubovska, giornalista della testata ucraina Public, che ha pubblicato in un lungo post su facebook la testimonianza di un suo familiare testimone del fatto.


«La violenza poi la Z incisa sul petto»

Secondo il racconto di Dubovska, la bambina ha visto i soldati russi uccidere entrambi i genitori. Poi è iniziato l'orrore della violenza sessuale, commessa da 11 soldati, in quanto un esame eseguito sul corpo avrebbe rivelato tracce di 11 dna di uomini diversi. La piccola è stata poi uccisa e le è stata incisa sul petto una Z. La giornalista dice di non sapere se la bambina e la sua famiglia sono stati seppelliti: «È successo circa due settimane fa. L'ho scoperto solo ora. Non ero un testimone. La storia si basa esclusivamente sulle parole di un mio parente. Non so se la famiglia sia stata sepolta e dove», scrive.


La storia della bambina di Irpin purtroppo non è un caso isolato, ma è una delle tante testimonianze che stanno emergendo in questi giorni. Il commissario per i diritti umani Verkhovna Rada Liudmyla Denisova ha scritto un post su Facebook denunciando altri crimini compiuti dai soldati nei territori occupati. 


Nella regione di Kiev,  sono stati trovati cinque cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena sono stati trovati nel seminterrato dell'edificio, sono stati torturati e poi uccisi a sangue freddo. 


Nel villaggio di Viktorivka, nella regione di Chernihiv, che è sotto occupazione da 25 giorni, i russi hanno tenuto in ostaggio le persone nel seminterrato e non hanno fornito medicine neanche in casi di pericolo di vita, tanto che un uomo malato di asma è morto e i militanti russi hanno ordinato agli ostaggi di seppellire il corpo accanto a loro nel bosco.


Nel distretto di Konotop, nella regione di Sumy, almeno tre civili torturati a morte sono stati trovati all'interno di ex campi nemici. A causa delle condizioni di vita disumane si sono diffuse anche una serie di malattie come la varicella. 


Denisova si è appellata alla Commissione delle Nazioni Unite per le indagini sulle violazioni dei diritti umani durante l'invasione militare russa dell'Ucraina affinchè questi crimini di guerra e crimini contro l'umanità siano perseguiti davanti a un tribunale militare internazionale ai sensi degli articoli 7 e 8 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale. 


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