mercoledì 28 febbraio 2024

Sara Buratin, chi era la donna uccisa a coltellate dal marito: l'amore per la figlia 15enne


 

Sara Buratin è stata uccisa a 41 anni a Bovolenta (Padova), si cerca nel fiume Bacchiglione ancora il marito Alberto Pittarello, 39enne, che risulta irreperibile. 



Il suo furgone è stato individuato nelle acque in piena. Sara Buratin era madre di una ragazzina di 15 anni, è l'ultima vittima di un femminicidio, con un copione quasi identico agli altri: è stata uccisa a sangue freddo, con diverse coltellate fino a quando è stata lasciata senza vita a terra, nel cortiletto della casa della madre, che era andata a trovare, a Bovolenta, in provincia di Padova. I sospetti si sono indirizzati subito sul marito, Alberto Pittarello, 39 anni, che lavora come caldaista in un'azienda della zona, e che da subito si è reso irreperibile.


Una vita apparentemente come tante quella della coppia, con una figlia di 15 anni. Anche se qualcuno ha riferito di aver visto Sara Buratin e Alberto Pittarello litigare davanti a casa, un paio di giorni fa, mentre altri riferiscono di aver raccolto le confidenze della mamma della 41enne, che avrebbe parlato di qualche problema. E anche se finora, confermano i Carabinieri, non sono stati raccolti sulla scena del delitto elementi probatori per indicare nel marito l'autore del delitto, è evidente che l'irreperibilità dell'uomo, e le ricerche del suo corpo, facciano pensare ad un progetto suicida del 39enne. È stata la madre di Sara a scoprire il cadavere della figlia, nel cortile dietro la sua casa. La donna ha accusato un malore.



I sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Venezia avrebbero individuato un mezzo nel fiume Bacchiglione a Bovolenta, vicino Padova. Tra le ipotesi quella che potrebbe trattarsi del furgone del marito di Sara Buratin, la donna uccisa a coltellate, che i Carabinieri non hanno ancora rintracciato. Al momento, però, il tentativo di recuperare il mezzo sembra difficile, vista l'ondata di maltempo che sta colpendo la zona e potrebbe slittare a domani.



«Oramai la situazione non è più gestibile come fatto fino ad ora. Dobbiamo unirci, senza polemiche sterili ed inutili, senza letture ideologiche che non servono assolutamente a nulla. Dobbiamo essere uniti nel dire fermamente che ci vuole rispetto! Dignità e rispetto della vita delle persone. Ogni distinguo, ogni polemica, come purtroppo è accaduto di recente, fa male alla buona causa di fermare questa mattanza». Così l'assessore alle Pari Opportunità della Regione del Veneto Elena Donazzan sull'ultimo caso di femminicidio che ha visto vittima Sara Buratin a Bovolenta, in provincia di Padova.



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