venerdì 28 febbraio 2020

COME CAMBIA IL SONNO NEI BAMBINI DAI 2 AI 5 ANNI


Come genitori, siamo le prime persone a cui spetta il compito di insegnare ai nostri figli come
imparare a dormire. Una volta che sono usciti dal ventre materno, infatti, il riposo è destinato a cambiare.
Fare in modo che i bambini raggiungano uno schema di sonno stabile costituisce un compito che viene completato un poco alla volta. I bambini piccoli hanno bisogno di una routine del sonno costante, per poter riposare bene.

La qualità del sonno incide direttamente sulla salute dei nostri figli: per questo è così importante proteggerla. Inoltre, come afferma un detto popolare, “più si dorme, più si cresce”!
A partire dai due anni di età, le abitudini di sonno di vostro figlio sono destinate a cambiare, rispetto a quando aveva solamente qualche settimana di vita. Per fare sì che questi cambiamenti avvengano nel migliore dei modi, è necessario creare l’ambiente più adatto e le condizioni adeguate per fare in modo che il bambino impari a dormire.

A questa età, i bambini tendono a dormire per circa 13 ore al giorno. Poi, a partire dai tre anni di età e fino ai cinque, i bambini iniziano a dormire per circa 10 ore quotidiane.

Che cosa significa che le abitudini del sonno di mio figlio cambieranno? È molto semplice. Le abitudini del sonno nell’essere umano non sono mai immutabili. L’orologio biologico continua ad adattarsi progressivamente ai cambiamenti fisici che si manifestano nel corpo del bambino e cerca di ottenere la quantità di riposo necessaria.

A queste età, è possibile che i bambini si sveglino durante la notte, per una ragione o per l’altra. Ciononostante, questo fenomeno è destinato a diventare sempre più raro (e a verificarsi in periodi sempre più brevi), generalmente per circa 20 minuti. Imparare a dormire richiederà del tempo, ma se riusciamo a dare ai piccoli un buon insegnamento, tutti ne trarranno vantaggio.

NOTA: Gli schemi di sonno devono assestarsi bene, fino a quando il bambino raggiunge i dieci anni di età.


Imparare a dormire richiede le proprie fasi

Quando il bambino impara a parlare, è in grado di dirci meglio che cosa prova o di che cosa ha bisogno se si sveglia durante la notte. È in questa fase che c’è più bisogno di rafforzare la routine. Per il piccolo, imparare a dormire richiederà un certo tempo.


Dobbiamo soddisfare le sue necessità e cercare di aiutare il bambino a raggiungere le condizioni ottimali che gli consentiranno di riposare bene, perché è molto probabile che, fino ai 5 anni di età, abbia ancora bisogno dell’aiuto dei genitori, per riuscire ad addormentarsi.

È perfettamente normale che il bambino cerchi di presentare richieste e pretese, quando si sveglia durante la notte. Quando si verifica questa situazione, secondo quanto consigliano gli esperti, è bene che gli facciate capire che può stare bene anche dormendo da solo e che non gli accadrà nulla di male.
Chiaritegli molto bene il fatto che, per poter ristabilire le proprie energie e continuare a giocare il giorno seguente, ha bisogno di dormire.

Per quanto possibile, cercate di fare in modo che non si crei un ambiente teso. Evitate anche di punire o rimproverare il bambino in piena notte solamente perché si è svegliato. In questo modo non fareste che complicare le cose.

Bisogna insegnare ai bambini a dormire

  • Bisogna stabilire e rispettare una routine per ottenere uno schema del sonno che sia stabile. È molto importante che il bambino vada a letto e si alzi ogni giorno alla stessa ora. È bene anche evitare che vada a dormire avendo ancora fame o che beva molti liquidi prima di distendersi, perché è possibile che si svegli per il bisogno di urinare o di mangiare.
  • La routine per andare a letto può prevedere lo svolgimento di attività che lo rilassino. Può trattarsi di fare un bagno, leggere una storia o perfino cantargli una canzone. È bene anche manifestare al bambino dei gesti positivi. Spiegategli che sarete sempre accanto a lui e che veglierete sulla sua sicurezza: in questo modo riuscirà a superare il senso di separazione.
  • Fino ai 5 anni di età, i bambini continuano a fare un sonnellino pomeridiano di un’ora. Questa siesta non deve essere molto lunga né dobbiamo permettere che si svolga nel tardo pomeriggio, per fare in modo che il piccolo riesca a conciliare il sonno senza difficoltà, durante la notte.
  • È assolutamente indispensabile che i bambini non associno l’andare a letto con una punizione. Non è bene che si dica loro che, se non vanno a dormire presto, arriverà “l’uomo nero”. Questi atteggiamenti, invece di aiutarlo, risultano dannosi, perché gli incutono paura.

D’altra parte, molti genitori conducono i propri figli a letto quando questi sono ormai esausti. Cercano perfino di stancarli un po’ di più, se vedono che sono ancora molto attivi, e li incoraggiano a giocare, finendo, senza volerlo, con il renderli ancora più attivi.
Inoltre, è stato dimostrato che la luce dei dispositivi elettronici attiva i bambini e impedisce loro di conciliare il sonno. Parlando di “dispositivi elettronici”, ci riferiamo a televisori, tablet, telefoni, console e qualunque altro apparato che emetta luce artificiale.


Imparare a dormire può essere facile, se noi stessi sappiamo essere costanti, pazienti e coerenti con la routine che adottiamo. Ciò che non può mai mancare, infine, quando si tratta di insegnare qualcosa ai nostri figli, è l’amore.

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