lunedì 22 febbraio 2021

Bonus per l'acquisto di latte artificiale. Come funziona? E cosa fare per ottenerlo.





Ci sono delle mamme che decidono di allattare al seno i propri figli ma, purtroppo, a causa di alcune patologie o problematiche, non risulta possibile.

I casi di scarsità o mancanza di produzione di latte materno, costringono le mamme a ricorre al latte artificiale.

In questa guida completa sul bonus pannolini e latte artificiale ti spiego cos’è e come funziona questo bonus, come acquistare il latte in polvere grazie all’aiuto, qual è l’importo stanziato dallo stato, chi ne ha diritto e quali sono i requisiti, infine come fare domanda per ottenere questa agevolazione.


Cos’è e come funziona

La manovra 2020 ha introdotto un bonus che aiuterà molte mamme che purtroppo hanno problemi con la produzione di latte o che, per un motivo o l’altro, non possono allattare al seno il proprio piccolo.

L’allattamento al seno è da preferire: il bambino trae dal latte materno tutte le sostanze nutritive di cui necessita e riesce in questo modo a crearsi una difesa immunitaria come nessun altro latte saprebbe fare.

Purtroppo però, non sempre è possibile allattare al seno il proprio bebè. Casi di ipogalattia (ossia scarsa produzione di latte) oppure di agalattia (assenza di latte) purtroppo possono causare l’impossibilità di nutrire naturalmente il proprio piccolo.

Prendere la decisione di allattare è una scelta molto personale. È un argomento molto controverso, perché c’è chi ritiene l’allattamento al seno una scelta doverosa, mentre chi ritiene che non sia così indispensabile e insostituibile, anche in assenza di patologie che lo impediscano. È un argomento che probabilmente troverà opinioni molto contrastanti, tra familiari e amici.

Molti esperti medici, tra cui l’American Academy of Pediatrics (AAP) sottolineano quanto sia importante allattare esclusivamente al seno per un periodo di almeno sei mesi. E di continuare l’allattamento al seno per almeno un anno, aggiungendo chiaramente altri alimenti verso i sei mesi, tra cui verdure, pastina, frutta, proteine.


Ma tu e il tuo bambino siete unici e la decisione spetta a voi. Ci sono però situazioni in cui purtroppo, non puoi scegliere. Hai una produzione di latte scarsa oppure non ne produci proprio. Ecco perché, la Legge di bilancio vuole venire incontro alle problematiche delle neomamme che si trovano ad affrontare questa difficoltà.

Non produrre latte, o produrne troppo poco, costringe i genitori a comprare delle alternative, il famoso latte in polvere. E come sappiamo, questo latte non è proprio economico. Lo scopo di questa norma è quindi aiutare le famiglie più bisognose e che si trovano a fronteggiare una situazione non semplice.

Chiaramente, come è facile immaginare, questa norma non è dedicata a chi spontaneamente decide di non allattare al seno il proprio figlio. Se quindi sei tu ad avere deciso di non allattare il bebè, ma non hai particolari problemi o patologie, si tratta di una tua semplice scelta, allora non hai diritto ad alcun bonus. Come è giusto che sia, perché questa agevolazione mira ad aiutare chi magari non ha molte possibilità economiche ed è costretto anche ad affrontare la spesa non proprio irrisoria del latte artificiale.

Importo

Per quanto riguarda il bonus, la legge di bilancio prevede un importo fino a 400 euro all’anno, da erogare fino ai sei mesi di età del bambino. Purtroppo ancora bisogna attendere qualche settimana per conoscere nello specifico i dettagli, ossia:


  • Chi lo eroga (se l’INPS o altri enti);
  • A quanto ammonta. Sappiamo che può arrivare fino a 400 euro al mese, ma non si conoscono altri dettagli precisi. Inoltre non si sa se prevede un importo mensile, oppure una tantum, oppure se semplicemente si potrà comprare il latte gratis;
  • I requisiti per averne diritto.

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A chi spetta

Per quanto riguarda i requisiti, manca ancora il decreto attuativo che indichi chiaramente quali sono i requisiti. Sulla base di quanto detto finora, comunque, il bonus spetta a coloro che hanno:

  • Un indicatore ISEE che indichi una situazione di difficoltà. Non si conosce ancora il limite ISEE, ma attendiamo il decreto attuativo a breve;
  • Una patologia o un problema in corso, che impedisca l’allattamento al seno del proprio piccolo.

Come spiegato nei paragrafi precedenti infatti, il bonus non spetta alle mamme che non hanno alcun problema, ma decidono autonomamente di non allattare al seno. I pediatri consigliano vivamente di allattare al seno almeno fino ai sei mesi di età e di proseguire anche fino ai 12 mesi del piccolo, aggiungendo altri cibi (a partire dai sei mesi).

Si tratta comunque di una scelta personale, che la mamma deve prendere consapevolmente con le sue esigenze e soprattutto quelle del neonato. Chi non ha problemi di allattamento, né patologie e decide di allattare con latte artificiale, non ha diritto al bonus.


Domanda

Per quanto riguarda la domanda, al momento non si conosce con esattezza l’ente preposto ad erogare il bonus. Probabilmente sarà l’INPS, come già avviene per altri aiuti e prestazioni. Ma potrebbero anche essere i Comuni, altri enti locali, oppure lo stato potrebbe riconoscere uno sconto proprio in fase di acquisto del latte.

Come detto nei paragrafi precedenti, occorre attendere il decreto attuativo, il quale fisserà non solo i requisiti specifici, ma anche le modalità di domanda e l’ente proposto all’erogazione del bonus.

Detrazione pannolini

Per quanto riguarda i pannolini, non c’è un vero e proprio bonus, almeno per ora. C’è solo un emendamento, presentato dal ministro Fontana, il quale richiede la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per i pannolini (sia monouso che riutilizzabili).

La detrazione sarebbe del 19% su un tetto massimo di 1.800 euro, quindi per un importo massimo di 114 euro. Non è una somma grandissima, però sicuramente unita ad altre detrazioni non è da scartare. Poter risparmiare qualcosa anche sulla spesa dei pannolini, è un aiuto che tante famiglie apprezzerebbero, soprattutto perché di pannolini se ne consumano tanti e non sempre sono così economici.

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