Una tragedia a cui è necessario dare una risposta, quella di Francesco, il bambino di appena due anni, annegato nel pomeriggio di martedì a Santa Severa, in provincia di Roma.
Il piccolo si trovava in spiaggia insieme alla sorellina più grande, di quattro anni, e alla babysitter, una 50enne a cui i genitori avevano affidato i figli. La donna è stata già interrogata dai carabinieri, ma rischia di essere indagata per omicidio colposo.
La tragedia era avvenuta nello stabilimento Nuova Oasi, sul lungomare Pyrgi a Santa Severa. Qui, la famiglia del bambino, residente a Roma, stava passando le vacanze, ma i genitori di Francesco quel pomeriggio non erano a Santa Severa e avevano affidato i figli alla babysitter. All'improvviso, la tragedia: secondo una prima ricostruzione, il piccolo stava giocando con la sabbia insieme alla sorella, sotto l'ombrellone, ma si sarebbe allontanato per raccogliere l'acqua con un secchiello. Appena arrivato in mare, avrebbe perso l'equilibrio e sarebbe caduto in avanti, annegando in pochi istanti e senza che nessuno si accorgesse di lui.
La Procura di Civitavecchia ha avviato un'inchiesta e i carabinieri di Santa Severa stanno cercando di ricostruire l'accaduto. Sembrerebbe che la babysitter si fosse allontanata per qualche minuto mentre parlava al cellulare e che per questo avesse lasciato da soli i due fratellini. Una volta tornata, non ha più trovato Francesco, chiamando subito il 112. Nel frattempo, però, alcune persone avevano trovato il bambino in acqua, portandolo immediatamente a riva. Solo dopo diversi minuti, sul posto, è arrivata l'eliambulanza del 118, che ha trasportato il piccolo al Bambino Gesù di Palidoro: le manovre di rianimazione dei medici, durate circa mezz'ora, si sono rivelate vane.
La babysitter, come spiega il Corriere della Sera, è stata interrogata a lungo dai carabinieri di Santa Severa e di Civitavecchia. Si cerca anche di ricostruire a quale titolo i genitori di Francesco l'avessero ingaggiata, ma al momento la priorità è ricostruire con precisione la dinamica della tragedia. La 50enne rischia di essere accusata di omicidio colposo, ma sono in corso accertamenti anche sulle misure di sicurezza dello stabilimento balneare. Nessuno, tra bagnanti e addetti all'assistenza, si è accorto che il piccolo stava andando da solo in acqua ed è poi caduto.
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