domenica 27 ottobre 2019

LA STORIA DI UNA MAMMA E L’ENDOMETRIOSI


Ciao a tutti . Mi chiamo Maria ed ho 26 anni e sono la donna più felice del mondo. Eh sì. Io
ora posso gridarlo ad alta voce ed ora vi spiego perché. E scusate se scriverò un poema ma voglio raccontare per bene la mia storia affinché tutte le donne possano accorgersi in tempo quando c’è qualcosa che non va.

Sin dall’adolescenza, ho sofferto di dolori mestruali . Ne ho girati di medici … E tutti con la solita risposta: “È normale. Sono semplici dolori. Sei tu che ci pensi troppo e non sopporti piccoli doloretti”. Eh vabbè… La cretina sono io. Quasi mi vergognavo . Passava il tempo ed ero sempre più convinta che i dolori me li facevo venire io.  A 20 anni, corro di nuovo dal ginecologo con dolori fortissimi , e la risposta è sempre stata la stessa: “Dolori normali , inizi a prendere 2 bustine di Oki al giorno, 5 giorni prima del ciclo”.

Il tempo passava. Stavo sempre peggio

Arrivai al punto di non poter uscire , né lavorare. Non riuscivo manco ad alzarmi dal letto. Ne nei giorni del ciclo , né nei giorni quando non lo avevo. Improvvisamente , il mio ciclo saltó per 3 mesi (era sempre stato un orologio svizzero ). Avevo dei dolori lancinanti … Mi fiondai da una ginecologa e la diagnosi fu: “lei ha ha una cisti endometriosica di 10cm sull’ovaio. Deve essere operata . Lei ha l’endometriosi“. Endo…che ?? E cos’è? Manco approfondii. Stavo talmente male che non mi importava cosa mi avrebbero fatto, bastava che quei dolori continui smettessero. Il mio primo intervento, durato 4 ore… Dopo qualche settimana iniziai a stare male di nuovo . Ma come poteva essere .. Io ero appena stata operata ! Non era possibile.
Inizio ad informarmi meglio su questa patologia e scoprii che non era una sciocchezza come credevo. La situazione era critica. Si andava a toccare la fertilità, e per una come me, che sognava di diventare mamma da quando aveva 12 anni, non era possibile. Iniziò l’ansia, il panico, i pianti. Mi rivolgo ad un altro ginecologo, questa volta in un centro specializzato di endometriosi. Ero anche peggiorata dalla prima volta. Dopo 3 mesi dal primo intervento, decidono di operarmi di nuovo. Asportazione di una tuba , asportazione di un nodulo fra retto e intestino e aderenze varie. Entrai ed uscii dalla sala operatoria piangendo. Io sapevo già che non sarei mai diventata mamma. Mi mancava il respiro. Quasi non trovavo più il senso di vivere. Mi rivedevo già entrare ed uscire dalla sala operatoria a vita. Mi feci coraggio e dissi al medico che volevo avere un figlio e di aiutarmi. Lui mi disse: “Provi per 6 mesi, e se non riesce naturalmente ritorni qui perché dobbiamo vedere la situazione come procede avendo in endometriosi severa”. Uno, due, tre, quattro mesi.. Niente. Ritornai dal medico , e lui dopo la visita mi disse: “Maria sei di nuovo piena. Devi rioperarti”. No, no. Assolutamente no! Basta.
Iniziai a piangere a dirotto. Ero stanca , esausta . E allora mi chiese di optare per una Fivet (Fecondazione assistita). Mi disse già che se non avessee funzionato, sarei dovuta di nuovo entrare in sala operatoria, perché le siringhe ormonali che avrei fatto avrebbero alimentato ancor di più l’endometriosi. E cosí iniziai il mio percorso per la fecondazione assistita.

Fecondazione assistita

Faccio un sacco di prelievi, iniziò a fare dosaggi ormonali (siringhe che facevo da sola sulla pancia tutte le sere). Mi ricoverano per il prelievo degli ovociti, li fecondano con lo sperma di mio marito e dopo 5 giorni me ne impiantano uno. Io chiesi perché dato che ne erano formati 9, quindi avrebbero anche potuti metterne 2, ma mi dissero che ero giovane e siccome almeno le ovaie erano sane, non c’era bisogno di metterne di più. Inizio a dire al medico come dovevo comportarmi in caso in cui mi fosse venuto il ciclo. Lui con un sorriso ed un abbraccio mi disse: “mi rifiuto di darti una risposta! Forza e coraggio mi sento positivo”. Non sto qui a parlare del mio ginecologo perché ci vorrebbe un libro. È di una dolcezza e competenza unica.
Sei giorni dopo la fecondazione, inverosimilmente, iniziai ad avere nausee. Naaaaah. Non poteva mica già essere incinta e non potevo mica avere già le nausee e il vomito in giornata. Il giorno dopo sullo slip, vidi due macchioline di sangue. Pensai tra me e me : “un’altra sconfitta! Potevo mai essere così fortunata!” Il 16 giugno 2015 dovevo fare la beta , ma il 13 Giugno (Sant’Antonio) decisi di comprare il test. Era più forte di me. Volevo sapere.
Vado in bagno e faccio la pipì sul test e lo poggio sul lavandino. Mentre mi lavo le mani vedo una sola linea, quella del negativo. E vabbè era comunque presto. Magari era sbagliato. Avevo già gli occhi pieni di lacrime. Poi guardai meglio… Aspetta! Ma quella è una linea? Una linea rosa? Cioè ci sono due linee? Sto vedendo bene? Oddio. Oh mio Dio. Oh Mio Dioooo! Sono incinta. Sono incinta .
Il mio cuore batteva così forte dall’emozione che stavo per sentirmi male. Credevo di morire davvero. Non riuscivo nemmeno a chiamare mia madre che era in cucina. Non mi usciva la voce. Andai di là e iniziai a piangere ininterrottamente. Non riuscivo a parlare. Mia madre (vedendomi piangere era convinta che mi fosse arrivato il ciclo), con le lacrime mi dice: “vabbè ci riproverai!” Io urlando risposi: “No mamma . Sono incinta”. Ci perdemmo in un lungo abbraccio. Mio marito felicissimo tremava ma restava sulle sue, perché era incredulo e non voleva montarsi e montarmi la testa. Poi la beta a 315. Ragazze il numero più bello della mia vita.
L’ecografie, il suo cuoricino, i suoi calci. Io ero incredula. Come potevo essere incinta? Ormai ero rassegnata all’idea.
Il 2 Febbraio nasce il senso della mia esistenza. Non a caso , Antonio 💙

Questo per dirvi, non mollate mai. E quando vi dicono che siete pazze , non credete a nessuno . L’endometriosi è una malattia subdola che può attaccare molte parti del corpo . Affidatevi a centri specializzati per una corretta diagnosi perché non tutti i ginecologi e non tutti i macchinari riescono a
diagnosticarla. Almeno non in tempo.

Vi presento il miracolo che Dio ha scelto di donarmi 💙

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