domenica 10 novembre 2019

Stop barelle per i piccoli pazienti dell'ospedale: andranno in sala operatoria su macchinine e scortati dai clown


E' il primo progetto in Toscana e il terzo in Italia, ed è stato pensato per diminuire lo stress e la paura di dover affrontare un'operazione. Il percorso è segnato da una cartellonistica colorata che porta all'ingresso della sala operatoria. 


Non serve avere la patente e neppure essere maggiorenni per guidare la minicar e la micromoto perché la destinazione è la sala operatoria di pediatria del Santo Stefano. Da Prato parte un progetto innovativo per aiutare i piccoli pazienti a superare lo stress e  la paura dell'operazione, sostenuto da Ami, dalla direzione dell’ospedale e anche da Zia Caterina.
“Un’iniziativa – ha sottolineato Maristella Menucucci responsabile assistenza inferimieristica – che ha un costo finanziario di meno di 500 euro, ma che ha un valore intangibile inestimabile perché aiuta i bambini in un momento difficile”.

Dalla camera alla sala operatoria il percorso è tracciato da una segnaletica colorata, ma soprattutto dalla presenza dei clown di corsia che saranno gli angeli custodi dei bimbi durante il percorso.
“Il nostro reparto – ha spiegato Pierluigi Vasarri direttore della pediatria del Santo Stefano – lo scorso anno ha effettuato 123 interventi chirurgici e da gennaio a giugno 85, quindi un’iniziativa di questo genere ha trovato subito il nostro consenso. Secondo studi americani, dove le minicar sono utilizzate, i bimbi che arrivano in sala operatoria a bordo dei mezzi elettrici sono meno stressati e hanno un risveglio più sereno, rispetto agli altri”.
Un percorso che è anche condiviso dai genitori e da tutto lo staff del Santo Stefano, ma soprattutto ha come testimonial Zia Caterina: “Siamo davanti a qualcosa di grande che dal basso e con pochi soldi sconvolge e rivoluziona un percorso tradizionale dando modo ai bambini di affrontare e sconfiggere la paura. Promuoverò il progetto anche negli altri ospedali”.
Il Santo Stefano è il primo nosocomio toscano ad attivare  l'uso di Microcar e il terzo in tutta Italia: "Siamo orgogliosi  di come questo progetto è stato sviluppato - ha sottolineato Nicola Ciolini consigliere regionale -  non è una normale attività sanitaria, ma un servizio che è nato dalla sensibilità del personale infermieristico". 

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