lunedì 17 febbraio 2020

Bambini e soffocamento: cibi da non dare fino ai 5 anni


Attenzione ai cibi a forma cilindrica come i würstel oppure a quelli di consistenza fibrosa
come il sedano. Sono tra gli alimenti più pericolosi per i bambini, quelli per intenderci più a rischio di provocare un’ostruzione delle vie respiratore. A dirlo è il ministero della Salute che ha messo a punto le linee di indirizzo per la prevenzione del soffocamento da cibo.

I würstel? Sono quelli che spaventano di più

Nel nostro paese ogni anno ricorrono alle cure ospedaliere almeno 1000 bambini, un numero stabile negli ultimi dieci anni. E sono proprio gli alimenti a costituire una delle cause principali di soffocamento in età pediatrica: tra il 60% e l’80% degli episodi di soffocamento è imputabile al cibo. Il registro Susy Safe, uno dei più grandi registri internazionali che raccoglie casi di incidenti da corpo estraneo in bambini di età compresa tra gli 0 e i 14 anni, mostra che gli alimenti che causano più spesso incidenti sono gli ossicini di pollo e le lische di pesce (32%) seguiti dalle noccioline (22%) e dai semi (16%) (10). 
Tuttavia, gli alimenti che causano più spesso questo tipo di incidenti non sono gli stessi che causano le conseguenze più severe: nel registro Susy Safe gli incidenti gravi sono causati in misura maggiore dalla carne, mentre uno studio condotto in 26 ospedali canadesi e statunitensi ha mostrato come i wurstel si associno più spesso a episodi fatali. Queste osservazioni sono legate al fatto che la gravità dell’esito è dipendente da specifiche caratteristiche di forma, consistenza e dimensioni dell’alimento.

Gli alimenti sotto accusa

Secondo ministero della Salute, gli alimenti pericolosi condividono particolari caratteristiche di forma, consistenza e dimensioni. Per quanto riguarda le dimensioni, sia gli alimenti piccoli (es. noccioline e semi) che quelli troppo grandi (es. grossi pezzi di frutta e verdura cruda) sono pericolosi in quanto, i primi rischiano di finire nelle vie respiratorie prima che il bambino riesca a morderli, mentre i secondi sono difficili da gestire durante la masticazione. 
Quella tonda (es. ciliegie e uva) e quella cilindrica (es. wurstel e carote) sono le forme più pericolose poiché queste tipologie di alimenti, se aspirati, possono bloccarsi nell’ipofaringe ostruendo completamente il passaggio dell’aria. Infine, per quando riguarda le consistenze, quelle più pericolose, con differenti meccanismi, sono quella dura, quella appiccicosa (es. burro d’arachidi), quella fibrosa (es. sedano) e quella comprimibile (es. wurstel e marshmallow). 
Gli alimenti duri e fibrosi sono difficili da masticare per la fisiologica mancanza di denti del bambino. Gli alimenti comprimibili possono scivolare nelle vie aeree prima che il bambino riesca a morderli e adattarsi alla forma dell’ipofaringe (grazie alla loro consistenza), ostruendo il passaggio dell’aria. Gli alimenti appiccicosi risultano difficili da rimuovere se rimangono bloccati nelle vie aeree, una volta aspirati.


Perché i bambini

Tutte le linee guida sono concordi nell’affermare che la fascia di età in cui i bambini sono esposti a un maggior rischio di soffocamento da cibo è quella tra gli 0 e i 4 anni.
L’elevata incidenza di episodi di soffocamento è dovuta a caratteristiche psico-fisiologiche del bambino: vie aeree di diametro piccolo e forma conoide (fino alla pubertà); scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi (che non è innata come per i liquidi); dentizione incompleta (i molari, necessari per ridurre il cibo in un bolo liscio, crescono intorno ai 30 mesi); frequenza respiratoria elevata e tendenza a svolgere più attività contemporaneamente (ad esempio mangiano mentre corrono, giocano, parlano o guardano la TV, tablet etc).
Le linee guida del ministero
Nel suo documento il ministero della Salute formula dei precisi consigli rivolti ai genitori e agli educatori e all’industria alimentare. Per i primi il consiglio non è di evitare questi alimenti (con alcune eccezioni), ma di prepararli nel modo migliore per ridurre al minimo il rischio di soffocamento. 

Si raccomanda di tagliare gli alimenti in pezzi piccoli, di sezionare in quarti quelli tondi e predisporre listarelle per quelli cilindrici. Si consiglia anche di eliminare tutte le nervature e i filamenti in grado di ostacolare la masticazione e cuocere i cibi fino a quando non diventano morbidi. Gli alimenti appiccicosi vanno invece spalmati sul pane in strati sottili e non somministrati a cucchiaiate. 

All’industria, infine, si consiglia di progettare gli alimenti in modo da minimizzare il rischio di soffocamento. Quando ciò non è possibile gli esperti consigliano di segnalare il pericolo in etichetta. Per la ristorazione che fornisce i pasti a scuole e asili si ipotizza di introdurre l’obbligo di seguire queste regole nella preparazione degli alimenti più pericolosi e garantire la presenza di operatori formati sul rischio in modo da riconoscere i segnali di soffocamento e intervenire al più presto.




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