venerdì 21 agosto 2020

Mamma lascia morire sua figlia di 13 anni, ignorando le sue richieste di aiuto per recarsi al pub




Come appreso dal tribunale di Glasgow, Sharon Goldie, una madre
di 45 anni ha lasciato sua figlia tredicenne a casa da sola, nonostante non stesse bene e richiedesse il suo aiuto.

Sharon si è recata al pub con un amico, e poi dopo essere rincasata, sempre accompagnata da questo suo amico, ha trovato sua figlia accasciata sul divano. I due sono usciti in giardino a bere un altro drink, e quando sono rientrati, l’amico di Sharon ha controllato se sua figlia, Robyn, stesse bene, ma si è accorto che era morta. Solo in quel momento è stata quindi allertata l’ambulanza, mentre Sharon era incredula sull’accaduto.
Dagli accertamenti è risultato che Robyn è morta a causa di una peritonite, per via di un’ulcera perforata. La settimana prima dell’accaduto, la ragazza aveva accusato dolori allo stomaco e alle gambe, ma la madre aveva ignorato le sue richieste di aiuto imputandole a una “richiesta di attenzione”.
La sera dell’accaduto Sharon aveva deciso di recarsi comunque al pub, presso il quale era un’assidua frequentatrice, il Melody Bar, nonostante sua figlia non si sentisse bene. Malgrado le diverse richieste di aiuto da parte della figlia, Sharon si era rifiutata di contattare l’ambulanza. Anche un amico di Sharon le aveva proposto di accompagnare Robyn in ospedale, in taxi. Tuttavia la madre si era ostinata a rifiutare adducendo che quelle della figlia fossero solo scenate per “richiamare l’attenzione”.

Gli episodi di negligenza e i maltrattamenti andavano avanti da tempo

Dalle indagini svolte risultano altri episodi di negligenza da parte della madre. Robyn ha vissuto con sua madre fino all’età di quattro anni, per essere poi affidata alla nonna, fino al 2017. In quell’anno, la ragazza ha iniziato a frequentare la scuola media, ed è tornata quindi a vivere con la madre a Wishaw nel Nord Lanarkshire, in Scozia.
Durante questo periodo la famiglia è stata tenuta sotto controllo dai Servizi Sociali. Per di più è stata offerta più volte la possibilità alla madre di frequentare dei corsi per genitori, ma Sharon si è sempre rifiutata.
Da quanto appresi dal tribunale, Sharon non solo era solita bere, ma in svariate occasioni aveva anche offerto alcol e cannabis alla figlia. Robyn, inoltre, era stata vista chiedere soldi per poter comprare del cibo, e in varie occasioni aveva dovuto chiedere al vicinato una sterlina per poter comprare da mangiare.
Sharon Goldie è accusata di maltrattamenti e di negligenza nei confronti della figlia, ma non è stata accusata di omicidio per la morte di sua figlia. La sentenza verrà emessa nel corso del prossimo mese.

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