L'hanno attirata nel parco forse con una scusa e poi l'hanno aggredita a pugni in testa e al volto e a colpi di forbici, lasciandola sanguinante sull'erba.
È successo nel pomeriggio ad una tredicenne. Le due responsabili dell'aggressione sono coetanee e compagne di classe. Chissà cosa è passato nelle loro teste per decidere forse di punire l'amica, provocandole ferite gravi ma fortunatamente non mortali.
Sui motivi dell'aggressione, un vero e proprio agguato riferiscono i testimoni, dovranno far luce più che i carabinieri (le responsabili non hanno ancora compiuto 14 anni e, quindi, non sono imputabili), gli psicologi. Il fatto è successo in un parco pubblico di Castelbelforte, piccolo comune del Mantovano al confine con la provincia di Verona. Qui le tre amiche si sono incontrate forse per chiarire qualche malinteso sorto tra di loro a scuola, anche se qualcuno parla di un agguato in cui, con una scusa, la tredicenne sarebbe stata attirata nel parco.
Le tre, coetanee, italiane e con famiglie senza apparenti problemi, frequentano la stessa classe della terza media a Castelbelforte, e nulla lasciava presagire un epilogo simile della loro frequentazione. Sui motivi dell'aggressione è ancora buio fitto, anche se pare c'entrare nulla il bullismo o l'appartenenza a qualche gang giovanile. Fatto sta che oggi pomeriggio una delle due ha tenuto ferma la compagna mentre l'altra la colpiva con pugni alla testa e al volto e, brandendo una forbice, le sferrava qualche fendente che la feriva sempre alla testa. Le urla di terrore e di dolore della vittima sono state udite da una donna che abita nei pressi del parco e che ha dato l'allarme.
Subito sono arrivati i soccorsi, un'ambulanza e un'eliambulanza. La ragazzina era a terra, sull'erba, e perdeva molto sangue ma quando è stata caricata sull'elicottero per essere trasportata all'ospedale di Borgo Trento a Verona dove si trova tuttora ricoverata, era vigile. Ora le sue condizioni sono gravi ma stabili e, soprattutto, non è in pericolo di vita. Nel frattempo le due autrici dell'aggressione erano fuggite, ma sono state rintracciate a casa, a Castelbelforte, dai carabinieri, mentre i genitori, con cui le ragazzine si erano confidate, le stavano accompagnando in caserma.
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