sabato 17 agosto 2019

Prima di tutto vengono i miei figli,tutto il resto del mondo oggi può aspettare


La prima cosa che conta sono i nostri figli, per questo dobbiamo dedicargli il tempo di cui hanno bisogno.

Loro vengono per primi. I nostri figli sono il nostro nord e la stella Sirio, la più brillante del firmamento. Sono la nostra priorità e la prima cosa a cui pensiamo ogni mattina. Tuttavia, non è sempre possibile dedicare loro tutto il tempo che ci piacerebbe. È quindi necessario cercare dei momenti, degli istanti magici nei quali fermare il tempo e il mondo intero per regalarli a loro, per dire loro: “Oggi tutto può aspettare. Oggi la vita è nostra“.


Per un momento, volgiamo indietro lo sguardo. Cerchiamo di rivolgerlo su un momento felice della nostra infanzia. Probabilmente, la nostra memoria emotiva ci riporterà istantaneamente a un momento quotidiano che abbiamo condiviso con nostra madre, nostro padre, i nonni o i fratelli.

Questo accade per una ragione molto semplice: il nostro cervello è regolato da meccanismi sociali. Di conseguenza, conferirà un significato maggiore a quei momenti dell’infanzia nei quali percepivamo la vicinanza delle persone che ci erano care, che ci facevano sentire in maniera attiva e sincera amati e importanti. Sono la prima cosa che ricordiamo.

Più tardi, quando raggiungiamo l’età adulta, possiamo senza dubbio apprezzare quei piccoli istanti di solitudine e complicità. Tuttavia,quando si è bambini questo non accade mai, perché ciò che si presenta è una necessità naturale del “tempo condiviso”, di avere vicino la mamma o il papà… Una vicinanza necessaria quanto il cibo stesso. 
I nostri figli hanno bisogno di vedere la vita attraverso una bolla di sapone e percepire che i secondi si trascinano a passo di lumaca mentre camminano mano nella mano con noi. Muoiono dalla voglia di farci domande impossibili, disegnarci i loro sogni, colorarci la luna di verde e il sole di viola. Vogliono immergersi nei nostri sguardi mentre raccontiamo loro una storia, due, cento.

Tutto questo non lo possiamo fare ogni giorno, sette giorni alla settimana e 24 ore su 24. Tuttavia, oggi stesso potrebbe essere una buona giornata per “fermare il tempo” per loro, per i vostri figli. Per fargli capire che sono la prima cosa che conta per voi.

I miei figli sono la mia priorità, ma non trascuro me stessa come persona, come membro di una coppia…


Per prendersi cura dei propri figli bisogna anche prendersi cura della coppia

I nostri figli sono la prima cosa della lista, la bandiera della nostra vita, il filo che unisce tutti i nostri sogni e speranze. Tuttavia, dobbiamo ricordare che non ci si può prendere cura per bene di nessuno se non impariamo a dare priorità anche a noi stessi.
  • Investire nella propria crescita personale, nella propria autostima e benessere psicologico non significa trascurare i vostri figli. Significa prendervi cura di voi stessi per potervi dedicare molto meglio a loro.
  • Allo stesso modo, non dimenticate nemmeno che, oltre a essere madre o padre, siete anche membri di una coppia.
  • Quindi, è fondamentale che non perdiate la vostra complicità. Che coltiviate il senso dell’umorismo, che abbiate quei momenti di solitudine per poter guardare negli occhi voi stessi e continuare a sognare e crescere come persone all’ interno di un progetto in comune.
  • I vostri figli sono la prima cosa in ordine di importanza, non c’è alcun dubbio, ma il vostro benessere psicologico e la vostra soddisfazione emotiva donano ai vostri figli un letto di felicità, equilibrio e sicurezza.

I nostri figli hanno bisogno di un’attenzione senza fretta


Trovare del tempo per i nostri figli significa non essere dominati dalla fretta


Esiste un aspetto che non possiamo mai trascurare: i bambini comprendono, intuiscono e percepiscono molte più cose di quelle che riescono a comunicare. Così, tra i tanti dettagli che non sfuggono a uno sguardo infantile ci sono la qualità e l’autenticità dell’attenzione che ricevono.
Per spiegarci meglio, possiamo ricorrere a un esempio. Marco ha quattro anni e oggi è molto contento, perché sua madre ha deciso di portarlo al parco dopo la scuola. Non succede quasi mai, perché la mamma lavora molto e chi lo va a prendere dopo la scuola è sempre il nonno. A malapena ha del tempo da condividere con la persona a cui vuole più bene: sua madre.
Questo sarà un pomeriggio molto speciale, pensa Marco. Si divertiranno moltissimo. Tuttavia, quando sale in cima allo scivolo per farsi vedere da lei, vede che sua madre sta guardando il cellulare. Ogni volte che si rivolge a lei, sua madre gli presta attenzione a malapena e si limita a dirgli: “Certo, Marco. Molto bene, Marco“.
  • Il nostro protagonista torna a casa molto triste, al punto da riuscire a malapena a spiegare ciò che gli sta accadendo. Non si è sentito accompagnato né accudito né valorizzato, e neppure amato…
  • I nostri figli hanno bisogno di percepire una dedizione reale. Non importa quale sia la loro età. Anche un bebè si accorge se il legame con i suoi genitori è autentico, e lo noterà in base all’ attenzione ricevuta, alla vicinanza, al conforto, agli sguardi, al tono della voce…

Cercherò ogni giorno un pezzettino di tempo tutto per te


Il tempo condiviso oggi si trasformerà nei ricordi di domani

Non ha importanza se lavorate o no. Se le vostre giornate sono eterne. Se conciliate due impieghi e avete solo il tempo per far alzare i vostri figli al mattino e dare loro il bacio della buonanotte quando l’orologio del tavolino segna già le undici.
In realtà, ciò che i vostri bambini ricorderanno un domani è se, in mezzo a tutto questo trambusto e tra i vostri infiniti impegni, vi ricordavate di loro e regalavate loro un pezzettino di tempo che aveva il sapore di magia, di baci dati di nascosto, di promesse mantenute, di carezze fatte di meraviglia perché vi chiedevate: “Come ho fatto ad avere un bambino così bello?“.
Dedicate loro dei piccoli ritagli quotidiani di armonia, di ricordi da evocare domani con un sorriso, con un battito di cuore che dà emozioni. Fate loro sentire in ogni momento che sono la prima cosa che conta per voi. Perché non basta che lo sappiate voi: devono vederlo nelle vostre carezze, nelle vostre parole, nel vostro sguardo, ma soprattutto… nel loro cuore.

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