Loujin, una bimba di 4 anni, «è morta tra le braccia della madre mentre diceva "mamma ho sete"».
Una storia di orrore che arriva dal Mar Mediterraneo, quella di una bambina, fuggita insieme alla mamma ed alla sorellina di un anno, dal Libano in Siria, alla ricerca di un futuro in Europa. Un futuro negato a «causa delle politiche europee», scrive ancora Nawal Soufi, attivista che ha raccontato sulla sua pagina Facebook, la storia di Louijn, vittima innocente di «adulti molto cattivi che hanno deciso di non mandarti i soccorsi».
Su un barcone carico di migranti, dopo giorni senza alcun aiuto da parte di Grecia e Malta, quindi giorni senza acqua da bere, la piccola non ce l'ha fatta. E' morta di sete tra le braccia di sua mamma, impotente. Stavano fuggendo dalla Siria, e da 10 giorni il barcone era in alto mare, senza nessun soccorso, nonostante i ripetuti appelli di Alarm Phone. Solo dopo aver vagato fra le acque di Grecia, Cipro e Malta, l'imbarcazione finalmente ha ricevuto aiuto dalle autorità greche, ma la piccola Loujin, ormai era morta. L'altra bimba è ricoverata in gravi condizioni, perché avrebbe bevuto troppa acqua di mare, pensando di potersi dissetare. La mamma, invece, è riuscita a salvarsi.
Nawal Souf, attivista, da anni racconta il dramma della comunità siriana, ed è ormai un punto di riferimento dei siriani accolti in Sicilia; sul suo profilo ha condiviso una foto della bimba, con il racconto di quello che sarebbe accaduto in mare. «Piccola mia… Scusami! Ce l’ho messa tutta, ma degli adulti molto cattivi hanno deciso di non mandarti i soccorsi. Scusami e sappi che il mio cuore batteva fortissimo ogni volta che mi richiamava quel turaya che avevate a bordo di quella barca...».
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